Tutti quanti abbiamo sentito parlare delle barriere architettoniche, a prescindere dal fatto che costituiscano o meno un ostacolo alla nostra vita. Al tempo stesso, però, risulta difficile comprendere cosa sia una barriera architettonica senza viverla sulla propria pelle. Se infatti siamo portati a considerare tali solo i gradini, le scale o le porte troppo strette, in realtà dovremmo iniziare a pensare che sono molte di più, e meno visibili. Ecco quindi spiegato cosa sono le barriere architettoniche e come rimuoverle!
La definizione di barriera architettonica viene definita da Wikipedia come “qualunque elemento costruttivo che impedisca, limiti o renda difficoltosi gli spostamenti o la fruizione di servizi, specialmente per le persone con limitata capacità motoria”. Passando invece in ambito legale, le barriere architettoniche sono, ex DM 236/89:
Da questo ci si rende subito conto come la barriera architettonica sia diversa da ciascuno di noi. Ecco quindi che si rende necessario pensare a tutte le possibili difficoltà che un individuo può avere, prima di agire per rimuoverle.
Il DM sopracitato (236/89) si applica ai seguenti casi:
Il decreto distingue poi fra accessibilità, visitabilità e adattabilità.
L’accessibilità è la totale fruizione nell'immediato dello spazio costruito. Si richiede la totale accessibilità agli spazi esterni e alle parti comuni. Devono poi essere accessibili almeno il 5% degli edifici costruiti mediante attività edilizia sovvenzionata e gli ambienti destinati ad attività sociali, come quelle scolastiche, sanitarie, assistenziali, culturali, sportive.
Si prevede poi la visitabilità, ossia “un livello di accessibilità limitato ad una parte più o meno estesa dell'edificio o delle unità immobiliari, che consente comunque ogni tipo di relazione fondamentale anche alla persona con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale”, con queste precisazioni:
“La adattabilità rappresenta un livello ridotto di qualità, potenzialmente suscettibile, per originaria previsione progettuale, di trasformazione in livello di accessibilità; l'adattabilità è, pertanto, un'accessibilità differita”.
Nel parlare di come rimuovere le barriere architettoniche bisogna tornare al discorso di cui sopra: va eliminato ogni ostacolo a una piena fruizione dello spazio. Non basta quindi disporre rampe o montascale dove ci sono dei gradini, né allargare le porte o gli spazi per consentire spazio di passaggio e movimento per chi si ritrovi in sedia a rotelle.
Non basta neanche la sola apposizione di segnali acustici in presenza di incroci o altri ostacoli, né l’utilizzo di una pavimentazione speciale per segnalare pericoli, o ancora di percorsi con indicazioni in braille. Bisogna infatti pensare a tutte le possibili difficoltà che una persona con disabilità potrebbe incontrare e attivarsi per superarle. Solo in questo modo, infatti, si potrà realizzare uno spazio davvero accessibile e far sì che la disabilità sia davvero solo una condizione momentanea.
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