Disabilità invisibili e abilismo: riconoscere le barriere nascoste nella società
Disabilità invisibile, questa sconosciuta
Molto spesso quando le persone di AccessiWay svolgono attività di training per le aziende clienti, emerge il tema di “definire la disabilità”. Questa esigenza nasce dal fatto che la disabilità è una condizione umana e per questo di per sé complessa perché le persone sono tutte diverse, è diverso l’ambiente che abitano e che vivono e, ancora di più, sono diverse le persone con cui interagiscono.
Per questo non è possibile definire una “persona con disabilità standard” ma la cultura che ci circonda e i media ci offrono come immagine principale la sedia a rotelle, utilizzata però solo da una parte delle persone con disabilità. Le immagini della disabilità non rappresentano, quindi, un’altissima percentuale di persone che vivono questa condizione ma che se incontrate per strada, al bar, su un treno o in un pub non direste mai che sono disabili, perché è una condizione “invisibile”.
Che cos’è la disabilità invisibile?
La condizione per cui una persona con deficit di diversa natura interagisce con un ambiente che presenta barriere di diversa origine. In particolare questo avviene quando tale condizione passa in gran parte inosservata.
Chi frequenta il nostro blog sa che la definizione qui sopra riportata riprende quella della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. La differenza sostanziale però è che alle volte il deficit fisico o intellettivo della persona può risultare invisibile agli occhi di chi non la conosce direttamente. Questo crea stigmi, problemi, barriere che alle volte sono molto diverse da quelle affrontate da chi vive una condizione di disabilità nettamente visibile, mentre altre addirittura si sommano, creando difficoltà che segnano molto la qualità di vita della persona con disabilità invisibile.
In realtà, il paradosso è che la maggior parte delle persone con disabilità hanno una disabilità invisibile, questo perché vi rientrano tutti coloro che hanno malattie croniche, malattie molto diffuse come la sclerosi multipla, persone incontinenti, persone con disabilità intellettiva e sensoriale e la lista potrebbe proseguire ancora. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’80% delle persone con disabilità vive una condizione invisibile e con ogni probabilità tali dati sono sottostimati poiché una delle conseguenze dello stigma sociale legato alla disabilità fa sì che non tutti palesino la loro condizione.
Di quali stigmi parliamo?
Di seguito elenchiamo alcuni dei problemi principali che affrontano le persone con disabilità invisibile. Chi scrive sottolinea però che questo scritto non vuole sottovalutare i problemi che affrontano le persone con disabilità che sono visibili, ma fare informazione su un tema ancora poco conosciuto.
I contro della disabilità invisibile:
- Dover raccontare fatti personali della propria vita per accedere ai diritti: molto spesso le persone con disabilità possono accedere ad agevolazioni legate in particolare allo sforzo fisico come ad esempio saltare la fila, accedere a sconti e così via. La persona con disabilità invisibile spesso si sente dire: “Ma tu non sei disabile, non puoi accedere a questa agevolazione!”. Per rispondere a questo problema in Unione Europea si sta sperimentando la Disability card, ma è ancora in fase sperimentale.
- Senso di colpa e di inadeguatezza: il non essere riconosciuti come persone con disabilità sviluppa un senso di colpa e inadeguatezza che spinge la persona a nascondere la propria condizione invece di viverla come parte della propria identità.
- Pregiudizio: tutti gli stigmi e preconcetti che vivono le persone con disabilità vengono vissuti in maniera meno diretta ma altrettanto subdola da chi vive una disabilità invisibile. Ad esempio lo stigma che le persone con disabilità non hanno una buona performance sul luogo di lavoro.
- Additional stress: condizione vissuta anche da chi ha una disabilità visibile, sono tutte quelle situazioni in cui per raggiungere un obiettivo della vita quotidiana, una persona con disabilità deve aggiungere dello stress legato all’inaccessibilità degli spazi fisici e digitali, a un numero insufficiente di informazioni o lo stesso stigma sociale.
Il cuore del problema è l’abilismo
Chi legge avrà notato che nella lista riportata sopra la maggior parte dei problemi derivano dal comportamento di chi circonda le persone con disabilità invisibile. Non stiamo puntando il dito verso l’intera popolazione, ma sottolineiamo questo aspetto perché il cuore del problema legato allo stigma, al senso di colpa, all’additional stress ecc… deriva dai comportamenti abilisti di chi non ha una disabilità ma anche, e forse soprattutto, dall’abilismo interiorizzato di chi vive la condizione di disabilità, visibile o invisibile che sia.
L’abilismo è la discriminazione, diretta o indiretta, nei confronti di una persona con disabilità sulla base della sua condizione. Come accennato l’abilismo può essere interiorizzato o attuato nei confronti di un’altra persona. Nel primo caso la persona con disabilità si ritrova ad avere pensieri e comportamenti che sabotano il suo benessere perché vive con dolore o con senso di colpa la sua condizione, mentre nel secondo caso la discriminazione si traduce in un comportamento diverso con la persona con disabilità invece che con chiunque altro.
In futuro apprfondiremo questo concetto, ma in conclusione di questa disamina sulle disabilità invisibili desideriamo sottolineare quanto la sensibilizzazione e la consapevolezza sul tema dell’abilismo e la consapevolezza su questi temi possano davvero fare la differenza per assicurare a tutte le persone con disabilità di vivere una vita senza discriminazioni e di conseguenza migliore.
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