È ovvio, la nostra è semplicemente una provocazione; ma chiunque voti in quella che viene definita la più grande democrazia al mondo, a prescindere che sia fan di Kamala Harris o di Donald Trump, ha garantita l’accessibilità al voto?
Sul diritto al voto per quanto riguarda le persone con disabilità ne abbiamo già parlato: in questo articolo in occasione del recente elezioni europee, in quest’altro pezzo della nostra redazione abbiamo affrontato ciò che dice la legge in Italia. Ma adesso, nel dettaglio degli Stati Uniti d’America, come possono votare le persone con disabilità? La gestione dell’espressione elettorale negli Stati Uniti d’America è diversa da Stato a Stato e la sua complessità è molto variabile.
Negli Stati Uniti, l'accessibilità al voto per le persone con disabilità è regolata principalmente dall'Help America Vote Act (HAVA) del 2002, che impone a tutti i seggi elettorali di essere accessibili e di fornire attrezzature che permettano un voto indipendente e segreto. Nonostante questi requisiti, persistono sfide significative. Molti seggi elettorali non soddisfano pienamente gli standard di accessibilità, presentando barriere fisiche come rampe inadeguate o assenza di parcheggi riservati. Inoltre, le attrezzature di voto spesso non sono compatibili con le tecnologie assistive utilizzate da persone con disabilità visive o motorie. In realtà, negli USA, l'introduzione del diritto al voto assistito risale alla Sezione 208 del Voting Rights Act, emendata nel 1982. Questa sezione garantisce che qualsiasi elettore con una disabilità o con difficoltà linguistiche possa ricevere assistenza per votare da una persona di propria scelta (con l'eccezione dei datori di lavoro o rappresentanti sindacali). Per essere precisi:
L'introduzione del voto assistito ha rappresentato un passo importante per garantire che le persone con disabilità possano votare in modo autonomo e dignitoso, offrendo un'opzione legale che permette di superare molte barriere fisiche e linguistiche. Tuttavia, la sua applicazione varia, e a livello pratico persistono ancora sfide per gli elettori con disabilità. Per affrontare queste problematiche, la maggior parte delle giurisdizioni ha introdotto il voto per corrispondenza e il voto anticipato, offrendo alternative per chi ha difficoltà a recarsi fisicamente ai seggi. Pensate che nel momento in cui stiamo scrivendo questo articolo, mancano poche ore alle elezioni, già 78 milioni di elettori americani hanno scelto di votare per corrispondenza in modo anticipato: circa metà dell'affluenza totale del 2020.
In sintesi, negli Stati Uniti il voto viene espresso in tre modalità:
Si può aggiungere poi che negli Stati Uniti, Organizzazioni come il National Disability Rights Network (NDRN), lavorano per monitorare e migliorare l'accessibilità del processo elettorale, fornendo risorse e assistenza legale agli elettori con disabilità.
Possiamo dire che mentre esistono leggi federali che promuovono l'accessibilità al voto, l'implementazione varia a livello locale, e molte persone con disabilità continuano a incontrare ostacoli significativi nell'esercizio del loro diritto di voto. Di sicuro, oltre oceano le persone con disabilità hanno più possibilità di esprimere la propria volontà elettorale; in Italia ancora stiamo sperimentando come votare in modo elettronico piuttosto che come far votare i ragazzi fuori sede...
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