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Redazione

Le linee guida WCAG 2.1 vs. WCAG 2.2: Quali sono le differenze e quali seguire?

Facciamo chiarezza sulle WCAG 2.1, WCAG 2.2 e la normativa europea EN 301 549

Cosa sono le WCAG

La normativa europea EN 301 549 adotta l'ultima versione delle Linee guida per l'accessibilità dei contenuti Web (WCAG). Le WCAG sono le regole tecniche per rendere siti web e app accessibili, si tratta di linee guida internazionali definite dal World Wide Web Consortium (W3C), e, in particolare, dalla W3C Web Accessibility Initiative (WAI), che ha un focus specifico sull'accessibilità.

Queste linee guida sono state concepite per tenere il passo con l'espansione della tecnologia e dell'accesso digitale. 

L'accessibilità riguarda un'ampia gamma di disabilità, tra cui quelle visive, uditive, fisiche, vocali, cognitive, linguistiche, di apprendimento e neurologiche. Le WCAG definiscono come rendere i contenuti web più accessibili alle persone con disabilità, ma non solo: il rispetto delle WCAG rende i contenuti web più fruibili anche per le persone anziane, con capacità ridotte a causa dell'invecchiamento, e migliorano l'usabilità per tutti gli utenti in generale.

Evoluzione delle linee guida per l'accessibilità dei contenuti Web (WCAG)

  • La prima pubblicazione di linee guida formali sull'accessibilità del Web è stata quella delle WCAG 1.0 nel maggio 1999; queste si sono concentrate principalmente sull'HTML e quindi sul web statico.
  • Nel 2008, le linee guida WCAG sono state aggiornate alla versione 2.0, che ha introdotto una serie di linee guida più complete e destinate a contenuti web dinamici, applicazioni vere e proprie.
    Dalla loro pubblicazione, le WCAG 2.0 sono diventate lo standard internazionale per l'accessibilità del web.
  • Le WCAG 2.1 sono un aggiornamento ulteriore delle linee guida WCAG 2.0 rilasciato dal W3C nel 2018. L'aggiornamento 2.1 ha introdotto 17 nuovi criteri di successo che tengono in considerazione l’importanza dell'accessibilità anche per gli utenti con disabilità cognitive e di apprendimento, per gli utenti ipovedenti e per gli utenti che sempre più navigano tramite dispositivi mobili.
  • Nel novembre 2023 è stata rilasciata la versione 2.2, che eredita i requisiti dalle precedenti WCAG, garantendo così la retrocompatibilità.
    Le WCAG 2.2 continuano il lavoro delle WCAG 2.1 e introducono 9 nuovi criteri di successo (rimuovendone uno).

Confronto tra EN 301 549 e WCAG

La EN 301 549 e le WCAG si distinguono l'una dall'altra per due aspetti principali: l'ambito di applicazione e il valore nel quadro giuridico.

Le WCAG si applicano principalmente ai contenuti web, come siti, documenti online e applicazioni mobili. La norma EN 301 549, invece, si applica non solo ai contenuti web, ma anche ad altri prodotti e servizi ICT, come l'hardware (ad esempio i bancomat), la comunicazione vocale bidirezionale, i lettori video, gli strumenti di authoring e il software.

La normativa europea segue gli stessi principi delle WCAG: Percepibile, Operabile, Comprensibile, Robusto (P.O.U.R.) ma non ne recepisce tutti i criteri di successo. Le WCAG prevedono infatti tre livelli di conformità: A, AA e AAA, dove il livello A si riferisce al livello di conformità minimo e il livello AAA è il più alto; la normativa europea recepisce però soltanto i livelli A e AA; il livello AA è il livello da rispettare obbligatoriamente.

In secondo luogo è fondamentale sottolineare che le WCAG non hanno alcun valore normativo, a differenza della EN 301 549 che sì, ha integrato le linee guida del W3C, ma è stata sviluppata daglil organi di standardizzazione ufficialmente riconosciuti dalla Commissione Europea, per supportare la conformità alle leggi europee, tra cui la Direttiva sull'accessibilità del Web dell'Unione Europea (WAD) e l'European Accessibility Act (EAA).

I criteri fondamentali da conoscere

Come anticipato, i criteri della normativa si distinguono in quattro categorie; vediamo i criteri fondamentali da conoscere per ciascuna categoria.

I 4 criteri: percepibilità, comprensibilità, operabilità e robustezza

Percepibile

1.1.1 Contenuti non testuali

I contenuti non testuali (quindi grafici) devono avere un’alternativa testuale, perché? Ad esempio, le persone che non possono vedere un'immagine si fanno leggere l'alternativa testuale ad alta voce dalla sintesi vocale; le persone che non possono sentire un file audio si basano sulla lettura della trascrizione di ciò che viene detto a voce. La mancanza di alternative testuali pone importanti barriere per gli utenti nella fruizione dei contenuti.

1.4.1 (e 1.3.3) - Uso del colore e Caratteristiche sensoriali

Le informazioni non devono essere fornite esclusivamente basandosi sulle caratteristiche sensoriali dei componenti (come forma, colore, dimensione, posizione visiva, orientamento o suono). Chiedere a un utente daltonico di distinguere le informazioni evidenziate in verde da quelle evidenziate in rosso, o chiedere a un utente cieco di selezionare il pulsante a forma di stella o quello a forma di quadrato, toglie all’utente la possibilità di fruire dei contenuti e portare a termine i propri obiettivi.

1.4.3 (e 1.4.11) - Contrasto minimo e Contrasto di contenuti non testuali

Sempre in riferimento alla percezione del colore, è importante che il colore del testo non sia confondibile con il colore dello sfondo, per questo è richiesto un rapporto di contrasto minimo tra i colori; analogamente, i contenuti non testuali che hanno una funzione devono essere ben visibili e distinguibili dallo sfondo.

1.4.4 (e 1.4.10) - Ridimensionamento del testo e dei contenuti

È fondamentale, in luce anche di quello che dicevamo rispetto all’uso sempre maggiore dei dispositivi mobile, che i contenuti si adattino a più dimensioni dello schermo.

Operabile

2.1.1 - Tastiera

Tutti gli elementi interattivi tramite puntatore (mouse o trackpad) devono poter essere raggiunti e attivati tramite tastiera (o interfacce alternative, quali software di input vocale, software “sip-and-puff”, tastiere su schermo, ...). Quando il contenuto può essere gestito attraverso una tastiera allora è utilizzabile anche da persone con disabilità visiva (che hanno difficoltà a usare dispositivi, come i mouse, che richiedono la coordinazione occhio-mano) e da persone che non possono utilizzare le mani.

Sempre legato alla navigazione da tastiera, facciamo un accenno ad altri tre criteri fondamentali:

  • 2.4.1 - Salto di blocchi

Soprattutto quando un documento ha ampi blocchi di contenuti che si ripetono in tutte le pagine (come il menu principale), è importante che agli utenti che navigano da tastiera sia data la possibilità di saltarli, per evitare loro la fatica di dover scorrere in ogni pagina ogni singolo elemento prima di arrivare al contenuto di loro interesse.

  • 2.4.3 - Ordine del focus

La navigazione da tastiera deve essere coerente con la logica della navigazione da puntatore, questo significa ad esempio che se un contenuto si apre sopra agli altri, l’utente deve poterlo raggiungere immediatamente; sono tanti i possibili casi che fanno capo a questo criterio, ma fondamentalmente la questione riguarda sempre il fatto di mantenere anche per la navigazione da tastiera la coerenza con la logica di navigazione da puntatore. 

  • 2.4.7 - Focus visibile

Come è importante che gli elementi interattivi siano raggiunti anche tramite navigazione da tastiera, è anche importante che sia in qualche modo indicata visivamente la posizione dell’utente all’interno della pagina, per questo il focus (l’indicatore di posizione) deve essere ben visibile, altrimenti l’utente non può orientarsi.

2.2.1 - Limite di tempo

Le persone con disabilità come la cecità, l'ipovisione, i problemi di destrezza e le limitazioni cognitive possono avere bisogno di più tempo per leggere i contenuti o per eseguire funzioni come la compilazione di moduli on-line. Per questo è molto importante fornire agli utenti tempo sufficiente per completare le azioni desiderate, o almeno avvisare quando il tempo fornito sta per scadere e dare loro la possibilità di estenderlo.

Comprensibile

3.3.8 - Autenticazione accessibile

Questo è uno dei criteri di livello AA delle WCAG 2.2. L’accesso degli utenti alla propria area riservata, quando hanno un profilo già esistente, non deve richiedere uno sforzo cognitivo evitabile. Che si tratti di ricordare stringhe di caratteri casuali o di eseguire un gesto su un touch screen, i test di funzionalità cognitiva escluderanno alcune persone. Quando si utilizza un test di funzionalità cognitiva, deve essere disponibile almeno un altro metodo di autenticazione che non sia un test di funzionalità cognitiva.

Robusto

4.1.2 - Nome, Ruolo, Valore

Fornire informazioni sul ruolo, sullo stato e sul valore di tutti i componenti dell'interfaccia utente consente la compatibilità con le tecnologie assistive, come i lettori di schermo, gli ingranditori di schermo e i software di riconoscimento vocale, utilizzati dalle persone con disabilità.

Conclusione

Abbiamo detto che le WCAG 2.2 sono un’evoluzione, l’ultima ad oggi, delle 2.1, ma questo significa che da un punto di vista normativo si debba raggiungere la conformità con le 2.2? Per il momento no, ma il giorno in cui le 2.2 saranno integrate nello standard europeo e italiano è dietro l’angolo, perciò l’invito è di iniziare a progettare con l’obiettivo di rispettare i criteri di livello AA delle 2.2.

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