Perché dovrei scegliere AccessiWay
AccessiWay è l’unica azienda verticale che si occupa di accessibilità web. Si tratta di una soluzione completamente automatizzata alimentata da intelligenza artificiale che garantisce al tuo sito web la piena conformità con le direttive del W3C (le WCAG 2.1) e con la legge Stanca, rendendolo più accessibile per le persone con disabilità. Inoltre, potrai sfruttare le consulenze personalizzate offerte dal nostro staff! Certo è che si tratti di una soluzione comoda, economica ed efficace per ovviare al problema dell’accessibilità web, sia per quanto riguarda ciò che concretamente può fare per rendere libera la fruizione del tuo sito alle persone con disabilità, sia in termini di comodità di installazione, semplicità di utilizzo e di contenimento delle spese.
D’altro canto l’obbligo di rendere accessibile il proprio sito web da parte dei privati arriverà solo nel 2025, e sappiamo bene quante variabili amministrative e legali potranno intercorrere per dilatare ulteriormente i tempi di controllo qualora questa scadenza non venisse rispettata.
Quindi, perché dovreste voler rendere accessibile il vostro sito, e nel caso in cui abbiate già iniziato a pensarci, perché dovreste farlo ora?
Disabilità: cosa significa?
Nel 1980 l’OMS definisce con il termine di disabilità qualsiasi restrizione o carenza, conseguente ad una menomazione, della capacità di svolgere un’attività.
Quando viene preso in considerazione questo termine, l’associazione a condizioni estremamente gravi e debilitanti rischia di essere immediata, ed il pensiero può essere automaticamente ricondotto ad una minuscola fetta di popolazione.
Partendo dal presupposto che, indipendentemente dalla gravità della disabilità, così non è, questa non solo non è motivo di cancellazione delle capacità sociali, lavorative ed economiche dell’individuo, ma coinvolge una percentuale di persone molto più ampia di quanto si sia soliti immaginare, in quanto anche un abbassamento della vista dovuto all’età, il disturbo dell’attenzione, la dislessia ed il daltonismo possono provocare un handicap nella navigazione in internet qualora non siano disponibili correttivi per agevolarla. Un mercato (ingiustamente) sommerso.
Se vi chiedessero di escludere più di 15 milioni di utenti dai vostri servizi, lo fareste? E se vi chiedessero se fosse giusto, per lo stesso numero di persone, non avere la possibilità di usare liberamente uno strumento fondamentale come internet, sareste d’accordo? Secondo l’OMS, nel mondo, più del 15% delle persone che navigano sul web riscontra problemi di accessibilità, in quanto il 98% dei siti risulta inagibile o difficilmente accessibile. Si tratta di una percentuale molto elevata, che va ad escludere un bacino di utenti e clienti potenziali incredibilmente vasto, comportando una perdita economica non indifferente per le attività che dipendono dalle vendite online. Credere che un utente con disabilità non voglia usufruire delle stesse possibilità che internet ha da offrire a chi non riscontra difficoltà nell’utilizzarlo, è un pensiero che porta ad un fallimento da entrambe le parti. È ora di andare oltre.
Awareness: essere attenti genera attenzione
E l’attenzione, notoriamente, genera traffico. Per quanto complesso sia, ad oggi, pensare ad internet come “luogo” completamente accessibile, l’argomento sta rapidamente scalando il ranking dei topic più discussi, in Italia come nel mondo. La recente pandemia, la crescente interdipendenza tra il mondo del web ed il mondo del lavoro, dell’intrattenimento e della vita quotidiana, sono fattori che conferiscono all’accessibilità web una priorità ed un’attenzione sempre maggiori.
Questo va inevitabilmente a privilegiare chi, per primo, sceglie di adeguarsi alle WCAG 2.1, alla legge Stanca e alla completa inclusività di uno strumento pensato per essere utilizzato universalmente, senza distinzioni, rendendo accessibile il proprio sito agli utenti fino ad ora esclusi. La nostra soluzione rappresenta una grande novità anche per il mondo dell’accessibilità. Prima dell’esistenza di AccessiWay, rendere il proprio dominio accessibile era possibile tramite l’intervento di un privato che si occupasse di riprogettare l’intero sito tramite costi 10, 20 volte superiori a quelli che è in grado di offrire AccessiWay. Inoltre costruire un sito accessibile da zero significa sconvolgerne il design e penalizzarne la velocità di caricamento, senza la possibilità di ottenere un aggiornamento automatico dei nuovi contenuti. Con AccessiWay tutto questo cambia radicalmente, come illustrato nell’articolo dedicato a descrivere le funzionalità del software. La possibilità di interagire con un immenso numero di utenti fino ad ora esclusi dal mercato nazionale, la conformità con le legge stanca e le direttive del W3C, la sensibilizzazione e l’attenzione al cambiamento, la possibilità di essere tra le prime realtà in Italia a prendere parte alla grande rivoluzione fondata in nome di un futuro accessibile: sono solo alcune delle porte che AccessiWay può aprire. Cosa aspetti ad entrare?
Articoli correlati
Abbiamo reso più inclusive centinaia di realtà europee ed internazionali:
"Grazie alla partnership con AccessiWay, aggiungiamo così un importante tassello verso una maggiore inclusività, offrendo la massima accessibilità al nostro sito web e a tutti i suoi contenuti”
Corporate Communications Director di Campari Group