Responsabile della Transizione al Digitale (RTD): chi è, cosa fa e perché è importante
Il Responsabile della Transizione al Digitale (RTD) è un figura nuova, nata negli ultimi anni. Il suo compito è di fondamentale importanza, in quanto consente di condurre verso la modernità le pubbliche amministrazioni, ponendole al passo con i tempi. Questo processo deve avvenire poi in nome dell’accessibilità, aspetto essenziale per garantire diritti e libertà alle persone con disabilità. Vediamo quindi chi è il Responsabile della Transizione al Digitale (RTD), cosa fa e perché la sua posizione è essenziale.
Cos’è la transizione al digitale?
La transizione al digitale è un processo meno recente di quanto si possa pensare. Affonda infatti le sue radici nel 2005, con la pubblicazione del decreto-legge n. 72, detto Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD). All’interno di questo testo normativo si rinvengono importanti indicazioni per l’ammodernamento e l’aggiornamento di tutta la Pubblica Amministrazione (PA).
Sulla base del CAD sono poi intervenute numerose modifiche, che hanno portato, nel 2012, alla nascita dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AGiD). Nel 2017 è poi arrivato il “Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione”, dalla natura strettamente applicativa e con importanti risorse a disposizione, in particolare con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che vi ha destinato il 20% circa del budget stanziato (€ 46,3 mld).
Chi è il Responsabile della Transizione al Digitale (RTD)?
Il Responsabile della Transizione al Digitale (RTD) è la figura incaricata di portare avanti il processo di digitalizzazione e ammodernamento della Pubblica Amministrazione. Tale ruolo è delineato dall’art. 17 del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD):
“Le pubbliche amministrazioni garantiscono l’attuazione delle linee strategiche per la riorganizzazione e la digitalizzazione dell’amministrazione definite dal Governo [...]. A tal fine, ciascuna pubblica amministrazione affida a un unico ufficio dirigenziale generale [...] la transizione alla modalità operativa digitale e i conseguenti processi di riorganizzazione finalizzati alla realizzazione di un’amministrazione digitale e aperta, di servizi facilmente utilizzabili e di qualità, attraverso una maggiore efficienza ed economicità”.
Ovviamente tale compito non può essere svolto da una persona qualunque all’interno dell’ente, ma deve trattarsi di una persona con “adeguate competenze tecnologiche, di informatica giuridica e manageriali e risponde, con riferimento ai compiti relativi alla transizione, alla modalità digitale direttamente all’organo di vertice politico.”
Quali sono i compiti specifici del Responsabile della Transizione al Digitale (RTD)?
I compiti del Responsabile della Transizione al Digitale (RTD) sono estremamente vari e complessi. Si tratta infatti di un ruolo che deve apportare un cambiamento radicale nella Pubblica Amministrazione e nel suo modo di lavorare.
Innanzitutto, trattandosi di un processo che deve coinvolgere la totalità dell’ente, i primi compiti sono di coordinamento fra le varie aree, che siano relative ai servizi, alla comunicazione, alla sicurezza informatica o al trattamento dei dati. Inoltre, è incaricato di analizzare i processi in corso all’interno della PA, avendo anche voce in capitolo per quanto riguarda la riorganizzazione del complesso amministrativo, in un’ottica di transizione al digitale.
Il Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD) ha poi compiti di attuazione delle politiche del Consiglio dei Ministri, nonché di promozione di strumenti tecnologici e digitali quali “identità e domicilio digitale, posta elettronica, protocollo informatico, firma digitale o firma elettronica qualificata e mandato informatico”.
Perché è importante che la transizione al digitale avvenga in maniera accessibile?
La transizione al digitale è senza dubbio un passaggio importante, che avvicina la Pubblica Amministrazione alla modernità e al cittadino. Perché questo step avvenga però in maniera rispettosa dei diritti di tutt* è fondamentale che sia prestata particolare attenzione all’accessibilità web. Si tratta infatti della possibilità che anche i cittadini con disabilità usino i servizi della PA senza limitazioni od ostacoli.
Questo processo può portare oneri importanti: ecco perché un’ottima soluzione è ricorrere a strumenti automatizzati come AccessiWay. Per superare il problema dell'onere sproporzionato, dato che l’amministrazione deve essere retta dal principio di economicità, AccessiWay si propone come l'azienda di consulenza giusta per le necessità di quelle p.a. che vogliono inserire l'accessibilità digitale all'interno dei loro touch point. La soluzione combinata di consulenze fornite da esperti di accessibilità e di un software alimentato ad intelligenza artificiale, aziende e pubbliche amministrazioni possono essere guidate e supportate in questa transizione ad un costo in linea con le possibilità di mercato, senza sfociare nell'onere sproporzionato. Clicca qui per saperne di più!
Articoli correlati
Abbiamo reso più inclusive centinaia di realtà europee ed internazionali:
"Grazie alla partnership con AccessiWay, aggiungiamo così un importante tassello verso una maggiore inclusività, offrendo la massima accessibilità al nostro sito web e a tutti i suoi contenuti”
Corporate Communications Director di Campari Group